Il sito della DIREL è di nuovo on line

Carissimi,
La Federazione Nazionale Dirigenti degli Enti Pubblici Locali è di nuovo on line.

"Diventa indispensabile, a fronte di iniziative lesive dei diritti costituzionali, di basilari regole di buona amministrazione e di trasparenza della cosa pubblica (che appartiene a tutti noi), riproporre l’appello già trasmesso. Ciò che accade in tante province e comuni d’Italia, in cui si cerca di annichilire la dirigenza, richiede un impegno di tutti quanti noi teso a difendere i valori della comunità ed i servizi da erogare a cittadino con senso istituzionale e lealtà alle Istituzioni. Massimo sarà l’impegno della DirEL per vigilare sul corretto esercizio dell’azione di governo degli Enti Locali nel corretto rapporto tra attività di indirizzo e di gestione che deve intercorrere tra parte politica e dirigenza."

È quanto ha dichiarato il dottor Mario Sette, Segretario Generale della DirEL.


Appello ai tanti che sentono di potere, volere, dovere fare qualcosa di più per la propria Istituzione, per il proprio Paese

Signori dirigenti,

In questi giorni mi giungono telefonate e mail da tutta Italia da parte di colleghi che mi segnalano gravi "attentati" posti in essere dai vertici politici ed amministrativi dei loro Enti a danno della dignità delle funzioni dirigenziali e per lo più a danno delle loro retribuzioni.

Ovviamente trattasi di azioni unilateralmente predisposte, in evidente spregio a norme pattizie consacrate in contratti nazionali o decentrati, tutte apparentemente fondate su demagogiche necessità di contenimento della spesa e perciò' presentate quali ineluttabili nel momento di crisi in cui versiamo quasi con l'intento di farci sentire in colpa per non averci pensato prima noi a tagliarci retribuzioni ed emolumenti nel subdolo e strisciante messaggio che vogliono far passare che "guadagnamo troppo"!

Tutti noi guadagnamo il giusto! Talvolta anche meno del giusto!

La nostra retribuzione è frutto di una contrattazione nazionale e decentrata: ha trovato la sua ragione in "pesature" delle competenze e relative responsabilità, nel raggiungimento di risultati sfidanti che ci sono stati preventivamente dati ed in una parte stabilita dai contratti nazionali; tutte le altre cose che facciamo nella nostra vita lavorativa (e' una vita, perché non avere orario normalmente significa che siamo sempre in servizio) e' assorbito dalla onnicomprensività, per cui parte dell'attivita' che svolgiamo e' "per la gloria".

Il problema consiste nella circostanza che gli Ammministratori locali, i politici locali, spesso cercano di cavalcare l'onda demagogica del contenimento della spesa perseguita a livello centrale in maniera non selettiva e grossolana (con gli enormi guai che ne sono derivati e con l'impoverimento del ceto medio, la distruzione di quello basso e senza aver scalfito minimamente quello alto ed altissimo), cercando di scimmiottarne le iniziative colpendo coloro apparentemente più indifesi: la dirigenza a tempo indeterminato.

È una strategia che ben conosciamo: si vuole avvilire, svilire e mortificare la dirigenza vincitrice di concorso e, pertanto, libera da vincoli di " gratitudine" verso il "politico benefattore", si vuole distruggere la Pubblica Amministrazione, garante del corretto funzionamento della macchina amministrativa e nume tutelare dell'applicazione delle norme e dei regolamenti vigenti, lasciandosi libera la strada per seguire quelle "scorciatoie" burocratiche, il più delle volte illegittime, spesso inopportune, che altri sono disposti a seguire, in forza di un ruolo che il "tocco divino" del politico gli ha concesso, per raggiungere risultati spesso utili solo al loro "consolidamento politico sul territorio".

In questo contesto, complice una certa stampa distratta, se non prezzolata da quella stessa classe politica, e' stato fatto passare il principio che la Pubblica Amministrazione sia un costo! Soltanto un costo da abbattere!

Questo e' un vero attentato alla Costituzione ed ai suoi principi!

Il problema e' che non ci conoscono! Ancor peggio, non vogliono conoscerci o fanno finta di non conoscerci per biechi obiettivi di potere!

Noi siamo il front office dello Stato sul territorio, siamo coloro a cui i cittadini si rivolgono conoscendoci per nome e condividendo con noi ansie e paure per un futuro incerto, cittadini con i quali cerchiamo di fare sistema sforzandoci insieme, laddove con le scarse risorse economiche non si riesca ad erogare tutti i servizi di cui la collettività ha bisogno, a ricercare nuove strade, anche semplicemente sburocratizzando e velocizzando le nostre attività che spesso un Legislatore, poco calato nella realtà, ha contribuito a rendere estremamente farraginose.

Tutto questo fa la Dirigenza Pubblica del nostro Paese!

I danni, la cattiva gestione delle risorse pubbliche, i furti sono stati commessi da altri!

Noi siamo grati a quei veri professionisti che, assunti a tempo determinato, per talune specifiche funzioni ed in ragione di un'eccellente professionalità acquista altrove, per un periodo limitato e predeterminato nella durata, hanno favorito processi di sviluppo e fatto conseguire ai nostri Enti risultati esaltanti.

Ma quanti ne abbiamo conosciuto di tali professionisti?

Quanti, invece, hanno rappresentato il sottobosco della politica ai quali la politica qualcosa doveva e si è sdebitata regalandogli una posizione dirigenziale in cambio, però, dell'assoluta disponibilità a fare qualsiasi cosa gli fosse chiesto?

Ecco, anche noi siamo disposti a fare qualsiasi cosa, purché conforme a legge e regolamenti ed ispirata al perseguimento di obiettivi a favore della cittadinanza che amministriamo e che sia la migliore scelta possibile in termini di rapporto di impiego di risorse umane ed economiche impegnate in funzione del risultato da raggiungere.

Questa e' la Classe Dirigente Pubblica italiana, patrimonio indisponibile del nostro Paese, patrimonio da difendere strenuamente, a livello centrale ma anche locale, Ente per Ente! Ne va della sopravvivenza e dell' indipendenza di tutti noi!

Dobbiamo individuare e rivolgerci a quella buona politica (e ve ne è tanta, ma è poco rumorosa, differentemente da quella cattiva, chiassosa e rissosa), dobbiamo farci conoscere da quella tanta buona stampa che ha necessità di sapere e spiegare ad un lettore attento e privo di pregiudizi ciò che realmente accade, fotografando una realtà esistente e non cercando di darne l'interpretazione di comodo del momento, dobbiamo fare sindacato come sappiamo fare, un sindacato responsabile e propositivo nei confronti delle nostre Amministrazioni sapendo che l'Amministrazione siamo noi e continueremo ad essere noi, sempre al Servizio del Cittadino e di nessun altro, sottoposti solo alla Costituzione, alle leggi, ai regolamenti ed all'interesse generale!

Questo credo che dovremo fare e questo prego tutti voi di fare!

Ne va della nostra dignità, del nostro futuro, del bene del nostro Paese.

Sappiamo tutti quanto sia delicato il momento e quanto il 2013 possa rappresentare un anno di svolta: si eleggerà praticamente tutto: Capo dello Stato, Parlamento, Governatori di Regioni, Presidenti di Province, Sindaci, ci si avvia alla costituzione delle Città Metropolitane.

Ancora si deve dare concretezza al processo di riordino dell'organizzazione decentrata del nostro Paese e noi vogliamo e dobbiamo essere attori protagonisti ed ispiratori di questa fase evolutiva!

Lo vogliamo e lo dobbiamo perché siamo coloro che conosciamo le esigenze dei cittadini apprese nell'esercizio quotidiano delle nostre funzioni, siamo consapevoli di cosa si possa migliorare delle nostre Istituzioni e dobbiamo dare visibilità alle nostre idee e forza alla nostra voce.

Se lo riterrete, se credete che sia utile essere parte integrante di questo progetto del quale in queste poche righe ho provato a darvene accenno per quanto attiene ai principi cui ci ispiriamo, iscrivetevi al nostro sindacato per dare ulteriore consistenza alla nostra azione; deve diventare una fucina di idee, uno scambio di esperienze, un'azione sinergica (dal centro e dal territorio),
Deve divenire una compatta azione sindacale a tutela della Dirigenza del Paese e dei compiti che ci sono attribuiti. Sarete sempre informati di quanto si farà, proprio al fine di condividere, per esaminare, criticare, costruire e crescere insieme.

Se non riterrete utile iscriversi, perlomeno accompagnateci comunque nella nostra azione, assumete conoscenza di quanto faremo e dateci il vostro prezioso contributo di idee, ne abbiamo bisogno tutti! Ne faremo buon uso cercando sempre più di farci conoscere da quella buona politica (a prescindere dallo schieramento e dal colore) che ha a cuore il bene del suo Paese: noi siamo i tecnici! Tecnici al servizio dell'Italia!

Non vi assicuro che raggiungeremo i risultati che ci prefissiamo, ma vi assicuro che ci proveremo, con spirito di servizio, con senso di appartenenza, con voglia di provare a fare qualcosa di utile per l'interesse generale senza perseguire interessi particolari.

Buon lavoro a tutti.
Dott. Mario Sette

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